Visita in Oic della Madre generale della Congregazione Maria regina degli apostoli sr. Mari Minoti

In un clima gioioso ma al contempo solenne lo scorso martedì 25 ottobre il direttore generale della Fondazione Oic Onlus ha accolto la Madre generale della Congregazione Maria regina degli apostoli, rev. sr. Mari Minoti, in occasione della visita periodica alla comunità di Padova.

La Madre generale era accompagnata da sr. Bojioya, consigliera della congregazione; da sr. Mariam, infermiera al Giubileo e all’Hospice della Civitas Vitae Angelo Ferro; da sr. Janet, volontaria presso la residenza Santa Chiara della Civitas Vitae Angelo Ferro e da sr. Clotilda, Madre superiora della comunità che opera nella Civitas Vitae Angelo Ferro.

Il 2022 è il suo ultimo anno di incarico come Madre generale e per questo motivo il dott. Toso ha donato a sr. Minoti lo scudetto Opera immacolata concezione in oro.

La Congregazione Maria regina degli apostoli ha ben 213 suore, la maggior parte residente Bangladesh, con scuole, asili, case di riposo. In Oic sono presenti sei sorelle, alcune volontarie e altre infermiere. Sono un valido aiuto per l’Hospice e l’Ospedale di comunità della Civitas Vitae Angelo Ferro perché i malati le vedono al di là del loro ruolo infermieristico e le accolgono come figure di speranza e conforto. Le suore infermiere sono così importanti che suor Mariam e suor Swapna hanno dato la disponibilità a operare in Fondazione Oic a tempo pieno, dando priorità al servizio trasformandolo in apporto spirituale.

Le suore volontarie, con il normalizzarsi della situazione pandemica, stanno progressivamente tornando a supportare gli educatori e a confortare gli ospiti con la loro attività di affiancamento spirituale.

«La comunità delle suore – spiega il direttore generale Oic Fabio Toso – è da sempre parte della famiglia Oic. Per questo il prossimo anno, in occasione della festa della Congregazione Maria regina degli apostoli (la domenica prima di Pentecoste) vorremmo celebrare la ricorrenza in modo particolarmente gioioso e solenne, con l’intento di sottolineare che stare insieme è anche fare festa».