Sicuramente in OIC - Asiago

Asiago: Il centro servizi Giovanna Maria Bonomo vince la seconda edizione del Premio: “Sicuramente in Oic”

Mercoledì 10 novembre la Fondazione Opera immacolata concezione Onlus ha assegnato al centro servizi Giovanna Maria Bonomo di Asiago il premio “Sicuramente in Oic”.

«Aver avuto zero infortuni in questo momento è per noi molto importante – spiega Morgan Pesavento, rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (Rls) del centro servizi di Asiago – usciamo da due anni impegnativi dal punto di vista della sicurezza e i complimenti vanno fatti sicuramente agli Oss che sono stati bravissimi con tute, mascherine e tutte le norme anti-Covid che cambiavano ripetutamente. Aver fatto zero infortuni in questi mesi vuol dire che abbiamo lavorato bene in squadra».

Il riconoscimento è assegnato ogni sei mesi sulla base di una graduatoria frutto del rapporto tra: il numero di ore di lavoro, quello degli infortuni verificatisi nel semestre e la loro gravità.

In altre parole quanto più in una sede si lavora in termini di ore ed è basso il numero di persone infortunate e la durata dell’eventuale assenza dal lavoro tanto più alta sarà la posizione in classifica e la possibilità di vincere il premio “Sicuramente in Oic”.

«L’aver tenuta alta l’attenzione sul fenomeno infortunistico proprio nei mesi più duri di pandemia – spiega Liviano Vianello, direttore Servizio di prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spisal) Ulss7 – dimostra quanto la cultura della sicurezza sia intrinseca nelle strutture della Fondazione Oic Onlus. Il fine ultimo della nostra attività è quello che si generi un controllo della sicurezza che parte dall’interno della struttura perché è l’aspetto gestionale che limiterà gli infortuni sui luoghi di lavoro. Il nostro obiettivo è che all’interno dell’organizzazioni si generi la cultura della sicurezza sul lavoro. E questo premio dimostra che è possibile che questo avvenga».

L’idea del premio è venuta durante i mesi più duri della pandemia, quando ci si è accorti che nei centri servizi della Fondazione Oic diminuivano le segnalazioni di infortuni.

«Da più di vent’anni – spiega Fabio Toso, direttore generale della Fondazione Oic Onlus – la Fondazione si spende in termini economici e valoriali per ridurre ogni possibile causa di infortunio e i risultati sono evidenti nei fatti con notevole diminuzione dei casi e della loro entità».

La Fondazione Oic Onlus, infatti, nel corso degli anni con interventi tecnici (rimodulazione degli spazi di manovra nelle camere e nei bagni, acquisto di aulisi per la movimentazione in base all’evoluzione tecnica), organizzativi (turni in coppia e modalità di gestione dell’ospite corretta e condivisa) e formativi (come movimentare senza farsi male) ha ridotto di oltre il 50% gli infortuni legati alla tipologia dell’attività lavorativa, cioè quegli eventi legati alla movimentazione manuale dei carichi.

Altra tipologia di infortuni ridotti nel tempo sono stati quelli da colpi/scivolamenti. Anche qui con interventi tecnici e organizzati, oltre che formativi si sono ridotti di oltre il 30% (acquisto di scarpe antiscivolo, cavalletti segnalatori di pavimento bagnato, informazione e formazione sulle procedure di lavaggio, utilizzo della microfibra).

«Rimangono purtroppo – prosegue Toso – quei piccoli infortuni legati a cause non riconducibili a carenze tecnichestrutturali o formative imputabili alla Fondazione Oic ma che definiamo da “altro”, senza quindi una causa apparente se non una generica “attenzione nel fare”, legata esclusivamente al lavoratore e al suo modus operandi. Sono questi “nuovi” infortuni che abbiamo “scoperto” si sono ridotti proprio in pandemia. Allora ci siamo interrogati sulle motivazioni e abbiamo notato che a fare la differenza, rispetto al passato, era la maggiore attenzione che la situazione di emergenza richiedeva a ogni professionista nello svolgere il proprio lavoro».

Studiando i dati, infatti, è emerso chiaramente che in pandemia – nonostante l’aumento delle ore di straordinario necessarie per esempio per attuare nuove procedure per evitare i contagi o coprire i turni dei colleghi in quarantena – c’è stata una diminuzione del numero di incidenti sul lavoro.

«Abbiamo avuto modo di verificare – racconta Chiara Rigoni, responsabile del Servizio di Prevenzione e protezione della Fondazione Oic Onlus – che ci sono nostri centri servizi che durante la pandemia a fronte dell’incremento dell’88 per cento di ore di straordinario hanno avuto fino a 9 infortuni, da “disattenzione”, in meno rispetto ai dati dell’anno precedente. In altri casi a un più 74 per cento di straordinari è corrisposto un meno 4 infortuni, sempre da “disattenzione”. E in altri centri servizi con un più 54 per cento di straordinari gli infortuni in meno sono stati 6 sempre rispetto all’anno precedente e sempre da “disattenzione”».

Si è compreso, così, che la differenza rispetto agli anni precedenti era data dall’attenzione maggiore che gli operatori hanno messo durante i periodi di pandemia nello svolgere il proprio lavoro.

«La variabile indispensabile – conclude Fabio Toso – perché diminuiscano gli infortuni sui luoghi di lavoro è l’attenzione che ogni professionista deve mettere nello svolgere la sua attività. La parola chiave è: essere presenti a se stessi. Ecco perché abbiamo voluto chiamare il premio “Sicuramente”. La sicurezza parte dalla nostra mente».